Dopo anni di lievitazioni abnormi del costo degli appartamenti e e di affitti alle stelle
il 20 febbraio 2020 il Senato Rosso-rosso-verde decide (Rent Cover Act) di stabilire un tetto per gli affitti che interessa 1,5 milioni di appartamenti e 9 inquilini su 10.
La legge avrebbe dovuto avere validità fino al 2025, avrebbe consentito solo il recupero del tasso di inflazione annuo esentando le abitazioni di recente costruzione.
280 deputato del Bundestag, in gran parte dell’Unione e dell’FDP, hanno impugnato la legge davanti alla Corte Costituzionale Federale di Karlsruhe e a metyà aprile la doccia fredda per gli inbquilini è arrivata. La Corte ha sentenziato la nullità del provvedimento in quanto la materia trattata non sarebbe di competenza die singoli Stati. Non un intervento di merito, ovviamente, ma una interpretazione di un problema molto controverso e sempre presente in un sistema federale, di legislazione concorrente tra Stati regionali e Stato Federale.
Esultanti gli „esecutori giudiziari delle immobiliari“, come sono stati definiti, la CDU e l’FPD che accusano la coalizione che di governo berlinese di promesse ingannevoli ai cittadini e di sperimentazioni ideologiche, anche se mettono i panni die difenzsori die cittadini proponendo intese con le società immobiliari, come metodo per affrontare i loro problemi di abitazione.
Preoccupazioner del Senato perchè, pur avendo consigliato agli inquilini di mettere da parte o congelare le somme relative all’eventuale riduzione degli affitti, in attesa della sentenza, si troverà ad affrontare il problema del 50% degli aventi diritto che non ha seguito il consiglio e che, soprattutto nella parte meno abbiente, si vedrà costretta a restitutire le riduzioni, sempre che le immobiliari le richiedano, affrontando problemi sociali che col Covid non sono certo diminuiti,
Probabilmente si istituirà un Fondo per far fronte alle situazioni più gravi che si verranno a determinare.
La risposta degli inquilini è stata immediata e una manifestazione imponente (oltre 15,000 persone) ha attraversato i quartieri di Neukoell e Kreuzberg con scontri con la polizia particolarmente duri.
Da molyo tempo c’è un crescendo di iniziative a Berlino contro le speculazioni degli immobiliaristi e si sono formate molte nuove associazioni di autodifesa degli inquilini che non sono solo vessati dagli aumenti di affitto, ma anche da „trucchi“ (banali ristrutturazioni, modifiche servizi, etc.)per aumentare sia gli affitti freddi che le spese condominiali, ovvero gli affitti caldi.
La lotta non può che estendersi dopo la sentenza della Cosrte Costituzionale e sarà al cengtro anche della camnpagna elettorale regionale e nazionale, almeno a Berlino dove
IL PROBLEMA DELLA CASA E’ IL PRINCIPALE PROBLEMA SOCIALE
Alcuni elementi per comprendere la portata del problema: (Fonte Fondazione Rosa Luxenburg)
- A Berlino ci sono 3,7 milioni di abitanti e circa 2 milioni di appartamenti in gran parte in mano a multimilionari.
- 1,6 milioni di appartamenti sono in affitto
- il 15% della popolazione vive in appartamenti di sua proprietà
- 100.000 sono appartamenti sociali
- 470.000 appartamenti appartengono a privati con grandi patrimoni immobiliari
- 330.000 appartamenti appartengono a Società Quotate (Deutsche Wohnen, Vonovia) e Fondi di Investimento
- 320.000 appartamenti appartengono a proprietari che posseggono un max di 5 alloggi
- 305.000 appartamenti sono abitati dai proprietari (15% del tot. Popoloazione)
- 220.000 appartamenti sono di Cooperative di abitazione (80 cooperative housing) e organizzazioni No Profit
- 325,000 appartamenti appartengono a società Statali
Molti grandi proprietari sono del tutto sconosciuti. Nel 2006 e 2007 sono sbarcati a Berlino comperando patrimoni a poco prezzo e, contando sull’aumento del valore die terreni e sul processo di gentrificazione, hanno realizzato profitti enormi, fino al 20%.
Altra iniziativa inmportante: ESPROPRIATE DEUTSCHE WOHNEN & Co,
Si propone di promuovere un referendum sulla socializzazione di 240.000 appartamenti a Berlino.
1.700 volontari stanno raccogliendo le firme (175.000) per proporre al Senato di indire un referendum, in occasione delle elezioni del Bundestag (26 settembre prossimo),
E’ una campagna sostenuta da Associazioni di Inquilini, Organizzazioni sindacali, associazioni sociali diverse che propongono un cambio di direzione, ovvero di rafforzare la proprietà pubblica, sotto amministrazione democratica, trasparente e di pubblica utilità.
Come? Costituendo un ente di diritto pubblico che acquisisca con espropriazione die gruppi che posseggono più di 3.000 appartamenti e con risarcimento appropriato, l’11% del patrimonio immobiliare di Berlino.
Ci vogliono 8 miliardi di euro e i promotori ritengono che con gli affitti equi, il canone sociale, che dovranno corrispondere i ceti meno abbienti, il capitale di giro sia garantito.
Il referendum è ammisibile e la raccolta delle firme continua almeno fino a Giugno.
Franco DG 26 aprile 2021