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Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – 6a puntata

24 Ottobre 2021 | Uncategorized

Pubblichiamo la sesta parte dell’intervista di Radio MIR a Eugenio Marino, dirigente nazionale del Partito Democratico, responsabile organizzazione per Sud e isole

Eugenio Marino, cosa c’è di nuovo in questa settimana nell’avanzamento del PNRR?

Innanzitutto diciamo che venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge concorrenza. Si tratta di uno degli obiettivi principali del Governo nel PNRR, che contiene due importanti deleghe che rafforzano le semplificazioni per velocizzare l’attuazione del PNRR e razionalizzare i controlli sulle attività produttive. Con questo DDL con il Governo si è impegnato ad affrontare, entro dicembre, anche le norme su servizi pubblici locali; energia; trasporti; rifiuti; avvio di un’attività imprenditoriale e vigilanza del mercato. Una legge con finalità di promozione dello sviluppo della concorrenza, anche al fine di garantire l’accesso ai mercati di piccole dimensioni; rimuovere gli ostacoli all’apertura dei mercati e garantire la tutela dei consumatori. Ma sono rimasti fuori dal provvedimento i settori più spinosi, cioè ambulanti e notai, che saranno affrontati e inseriti in futuro, insieme alla norma sugli inceneritori, saltata in questo passaggio. Mentre, tra i provvedimenti più importanti, c’è la trasparenza e mappatura delle concessioni governative, come quelle idroelettriche o la gestione dei porti, il trasporto pubblico locale e la filiera di gestione dei rifiuti. C’è anche una novità sulle comunicazioni elettroniche, che prevede che i gestori di servizi di telefonia e comunicazioni elettroniche avranno l’obbligo di acquisire il consenso per tutti i servizi offerti da terzi, compresi sms, che potranno arrivare sui nostri telefonini solo se noi dichiareremo di volerlo. Infine, vengono semplificate le procedure per le imprese e per le assicurazioni viene esteso l’obbligo di risarcimento diretto anche a imprese con sede legale all’estero e che operano in Italia. Come ha spiegato il presidente Draghi con questo provvedimento “adempiamo a tutti gli obblighi che avevamo assunto con il PNRR”. Per cui possiamo dire che con questo DDL e con la delega per la semplificazione dei procedimenti si compie un altro passaggio necessario per procedere all’attuazione di alcuni interventi di riforma e investimenti previsti dal PNRR e verrà declinato, in collaborazione con Regioni, Province e Comuni, in un arco di tempo fino a giugno 2025.

E rispetto ai progetti locali cosa si muove?

Diciamo che si muove qualcosa al Sud, a L’Aquila, dove stato presentato un progetto dal presidente del Parco nazionale della Maiella, ai presidenti del Consiglio e della Giunta regionale d’Abruzzo e al sindaco. Si tratta di un tracciato da Vieste a Roma che colleghi la Via Francigena alla Puglia passando per Abruzzo e Molise. Sono 570 km che si snodano fra 60 Comuni e inglobano il patrimoni Unesco, il parco della Maiella e alcuni parchi immateriali. Si tratta di un progetto per un percorso che dalla Puglia arrivi a Roma, con l’obiettivo di portare nella capitale le manifestazioni legate alla tradizione e cultura celestiniana, come Perdonanza e Festival del Medio Evo. Sarà realizzato attingendo all’extrafondo di 80 milioni stanziato nel PNRR per i Cammini: tema sul quale il Consiglio regionale dell’Abruzzo sta molto scommettendo.

E al Nord cosa si prevede?

Ci si sta muovendo a Udine, con progetti per 150 milioni in campo logistica Sindaco, considerata uno snodo strategico per tutta la regione. Si vuol procedere a lavori che prevedono l’interramento delle linee ferroviarie, il recupero delle aree dismesse e la creazione di servizi per le famiglie, la realizzazione di un corridoio eco-tecnologico e di parchi urbani. Quindi una serie di progetti nel campo della logistica legati al PNRR, con interventi sui piani futuri e su quelli già consolidati e attivati per il recupero di zone degradate della città. Secondo il sindaco di Udine questo piano “costituisce uno snodo strategico per la logistica e il piano condiviso con Rete ferrovie italiane consentirebbe di migliorare l’efficienza dei flussi migliorando, contestualmente, la città nel suo complesso”. Il piano implica, inoltre, l’eliminazione dei passaggi a livello e una serie di opere di riqualificazione di Udine e di lavori per migliorare le infrastrutture, anche legate alla copertura Wi-Fi”. Infine, “la creazione di Zona Logistica Semplificata comporterebbe una notevole riduzione dei tempi nei procedimenti amministrativi per ottenere concessioni edilizie e demaniali e, più in generale, darebbe una spallata alla burocrazia”.

E sul fronte nazionale e ministeriale cosa c’è in campo?

Beh, intanto la novità della nomina del professore ed ex ministro Tiziano Treu a coordinatore del “Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale”, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’attuazione del PNRR ‘Italia Domani’. Un Tavolo permanente al quale partecipano anche i rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, delle Province autonome, degli Enti locali, di Roma capitale, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca, della società civile e delle organizzazioni della cittadinanza attiva. E che è supportato dalla Segreteria tecnica del Pnrr. Anche questo possiamo considerarlo un passo avanti nella messa a regime del lavoro dei vari organismi che lavorano all’attuazione del Piano. Poi si sta avanzando anche sui temi della decarbonizzazione, che il ministro Giovannini considera anche un opportunità di business. Per questo ha spiegato in settimana che però esiste un problema di riconversione, in particolare dell’automobile e non solo dell’automotive. Con il PNRR, ha spiegato il Ministro, investiamo svariati miliardi per la riconversione green degli autobus e non finanziamo più quelli diesel. A questo punto, quindi, i produttori nazionali, che sono un po’ in ritardo sotto questo aspetto – consideriamo che gran parte degli autobus green li importiamo – hanno con il PNRR la possibilità di investire in tecnologie nei prossimi dieci/quindici anni per arrivare a produrre in Italia ciò che ora si importa dall’estero. Così facendo, una parte di quella filiera che oggi produce componentistica per le automobili, può passare a produrre componentistica per una nuova filiera nazionale che si troverà di fronte dieci anni di domanda sostenuta. E lo conferma il fatto che, su questo fronte, nella legge di Bilancio sono stati messi 32 miliardi per investimenti in infrastrutture, ferrovie, porti, riconversione ecologica dei mezzi, di cui il PNRR è solo la prima parte, quella che va dal 2022 al 2026, ma che andrà a crescere per diventare ancora più consistente dopo il 2026.