Finalista della 33^ edizione del Premio Calvino TRASH é un romanzo corale e militante, un inno d’amore dedicato a tutti gli emarginati e i reietti.
Attorno allo sciopero degli addetti alla raccolta rifiuti, in una non ben precisata città veneta, si muovono una serie di vividi personaggi umiliati dalla vita: extracomunitari, ex-tossici, operai a rischio, lavoratrici delle pulizie e del sesso.
Le loro storie rappresentano la desolazione della periferia e la necessità di lottare per uno stipendio adeguato, per i propri diritti, per una migliore posizione nel mondo. La spazzatura è, allora, l’immondizia che rimane a marcire agli angoli delle strade quando inizia lo sciopero, ma anche la condizione metaforica di chi si trova (o viene spinto) ai margini della società, reietto e dimenticato.
L’operatore umanitario e scrittore Martino Costa pronuncia il suo personale inno d’amore dedicato alla precarietà dell’esistenza e al destino degli “ultimi”, tutti coloro che, per ragioni diverse, sono stati messi da parte e cercano di rimanere a galla
tra i frangenti imprevedibili della vita.
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MARTINO COSTA, milanese, classe 1974, si è laureato in Filosofia e specializzato in antropologia culturale applicata conseguendo poi un diploma di master in gestione di progetti di sviluppo. Dal 2003 lavora come operatore umanitario in diversi paesi del mondo: Darfur, Sri Lanka, Gaza, Sud Sudan, Uganda, Siria, Pakistan, Libano, Irak. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo romanzo Omar con Bietti edizioni, e nel 2020 con Trash è stato finalista della 33^ edizione del premio letterario per inediti Italo Calvino. Attualmente vive in Giordania dove lavora per l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.